Una conferenza sul problema della difesa europea fra storia e attualità

Pubblicato il 28 Ott 2022

Una conferenza sul problema della difesa europea fra storia e attualità

L’iniziativa di Fondazione Biblioteche Cassa Risparmio di Firenze, soggetto strumentale di Fondazione CR Firenze, in programma mercoledì 9 novembre, alle 16.30, a cura del professor Antonio Varsori

Si intitola “Il problema della difesa europea dal conflitto Est-Ovest al post-guerra fredda”, la conferenza promossa da Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze, che si terrà mercoledì 9 novembre, alle 16.30, nella sede di via Bufalini 6. L’iniziativa del soggetto strumentale di Fondazione CR Firenze, è a cura del professor Antonio Varsori, tra i maggiori storici delle relazioni internazionali, dell’integrazione europea e della politica estera italiana, docente dell’Università di Padova. Il problema della difesa europea è un tema reso attuale dal conflitto in Ucraina e il professor Varsori ci offre un excursus storico per riflettere sulla questione della sicurezza da parte degli Europei, del legame transatlantico e delle ipotesi di costituzione di un vero sistema difensivo europeo.

“Il problema della difesa europea – spiega Varsori – si pose sin dalle origini della guerra fredda e venne risolto con la nascita del Patto Atlantico nel 1949 e con la creazione della sua organizzazione, la NATO, tra il 1950 e il 1951. In questo stesso periodo parve poter essere costituito un pilastro europeo del sistema difensivo occidentale grazie al progetto di Comunità Europea di Difesa (CED). Il fallimento della CED e gli accordi di Parigi del 1954 marcarono una svolta nella difesa europea che gli stessi leader europei affidarono al ruolo centrale degli Stati Uniti e al cosiddetto “ombrello nucleare” americano. Nei decenni successivi in più di un’occasione il tema di una autonoma difesa europea venne sollevato ma senza che vi fossero risultati concreti. La fine della guerra fredda e la nascita di un nuovo equilibrio internazionale e continentale parvero condurre a una maggiore assunzione di responsabilità sulle questioni della sicurezza da parte degli europei, ad esempio con il trattato di Maastricht e la nascita della PESC e della PESD. In realtà al processo di allargamento dell’UE ad est si sarebbe affiancato l’ampliamento della NATO ai paesi dell’ex-blocco comunista. La NATO inoltre avrebbe mutato i suoi compiti e i suoi obiettivi divenendo il “braccio armato” dell’Occidente. La questione si sta riproponendo con il conflitto in Ucraina anche se al momento è difficile comprendere se ci si avvierà verso un rafforzamento del legame transatlantico o verso la costituzione di un vero sistema difensivo europeo”.

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