L’Ente Cassa finanzia il restauro del Pulpito di Donatello nella Basilica di San Lorenzo

Pubblicato il 20 Feb 2014

L’Ente Cassa finanzia il restauro del Pulpito di Donatello nella Basilica di San Lorenzo

Torna nuovamente visibile al pubblico, dopo l’accurato restauro, il Pulpito della Resurrezione, capolavoro di Donatello collocato nella navata centrale di San Lorenzo, a Firenze, di fronte al Pulpito della Passione di Cristo, anch’esso di Donatello e anch’esso in attesa di restauro. Per la Basilica si tratta di un momento particolare vista l’importanza dell’opera e il luogo della sua collocazione.

L’intervento è stato presentato stamani alla stampa da Enrico Bocci, Presidente dell’Opera Medicea Laurenziana; Monsignor Angiolo Livi, Priore di San Lorenzo; Giampiero Maracchi, Presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze; Marco Ciatti, Soprintendente Opificio delle Pietre Dure; Cristina Acidini, Soprintendente Polo Museale Fiorentino. Il restauro è stato in gran parte sostenuto da finanziamenti pubblici messi a disposizione dal MIBACT e da ARCUS, con il contributo dell’Opera Medicea Laurenziana e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e con la collaborazione della ditta Dafne srl.

L’intervento di conservazione del capolavoro ha avuto inizio nel luglio del 2010 con un cantiere provvisorio per poter effettuare alcune prove di pulitura e procedere ad una valutazione tecnico – scientifica ed anche economica, ed è proseguito, con l’esecuzione del restauro, conclusosi nell’ottobre 2013, in un tempo complessivo di circa tre anni.

Come prassi consolidata, l’Opificio delle Pietre Dure ha condotto il restauro iniziando con la stesura di un progetto preliminare, seguito da una campagna diagnostica finalizzata alla individuazione della tecnica di realizzazione e dei fenomeni di degrado dell’opera, per arrivare al progetto definitivo e infine al progetto esecutivo. Il restauro ha portato ad un approfondimento delle conoscenze riguardo agli aspetti storici, tecnologici e conservativi del manufatto, nonché ad una sua riconsiderazione estetica riportando alla luce le scene dorate. I risultati delle indagini del Laboratorio Scientifico hanno supportato l’intero svolgimento del lavoro per la pulitura delle parti decorate con oro in foglia e di quelle prive di doratura, consentendo l’impiego delle metodologie di più recente formulazione e applicando prodotti a bassa tossicità.

Oltre al Laboratorio Scientifico dell’OPD, hanno collaborato alla realizzazione dell’ampia campagna diagnostica, il CNR- IFAC di Firenze e i Dipartimenti di Chimica delle Università di Pisa e Barcellona, Spagna. Sono state eseguite analisi, qualitative e quantitative dei prodotti in superficie e dei componenti della lega metallica, una cospicua documentazione grafica, fotografica e video, nonché radiografie di tutta la struttura metallica e lignea, conseguendo così un quadro esaustivo del manufatto.

Il restauro ha reso possibile anche uno studio tecnologico che ha evidenziato alcune disomogeneità. Ciò pone una serie di incognite su attribuzione, progetto e realizzazione di entrambi i Pulpiti, che necessitano di essere integrate e confermate da un auspicabile altrettanto accurato intervento sul Pulpito della Passione.

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