Le Oblate si fanno ‘grandi’, nuovo ingresso e nuove sezione bambini ed emeroteca

Pubblicato il 16 Ott 2013

Le Oblate si fanno ‘grandi’, nuovo ingresso e nuove sezione bambini ed emeroteca

Previsto il raddoppio della superficie adibita ai libri.

Oggi l’inaugurazione con il sindaco Renzi e l’assessore Givone

Le Oblate raddoppiano e diventano ‘grandi’: oggi è stato infatti inaugurato il primo lotto del progetto ‘Grandi oblate – The Florence public library’ che dà il via a una vera e propria rivoluzione bibliotecaria in città, ovvero trasformare la biblioteca di via dell’Oriuolo in una moderna ‘public library’ a scaffale aperto sul modello europeo e che porterà l’ex convento a raddoppiare la superficie adibita ai libri passando da 2000 a 4000 metri quadrati.

L’inaugurazione, alla presenza del sindaco Matteo Renzi, dell’assessore alla cultura Sergio Givone e di Giampiero Maracchi, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ha riguardato il nuovo ingresso dal giardino di via dell’Oriuolo (che si affiancherà all’ingresso tradizionale fino al termine dei lavori), e le nuove emeroteca (intitolata alla scrittrice, poetessa e partigiana fiorentina Joyce Lussu) e sezione bambini e ragazzi al secondo piano.

“Il nostro obiettivo, fin dal 2009, è stato quello di investire sulla cultura e di raddoppiare gli spazi bibliotecari e i loro utenti, soprattutto in un momento in cui le librerie chiudono – ha detto il sindaco Renzi -. Le Oblate possono diventare uno spazio di cultura ma anche un ‘luogo dell’anima’, soprattutto per i più giovani che devono scoprire il piacere della lettura. Non leggere significa non vivere appieno e invito i genitori a portare i propri figli in questa bellissima biblioteca che, dall’altana del terzo piano, permette anche di ‘accarezzare’ la cupola del Duomo”.

“Leggere è vivere – ha sottolineato Givone – e non possiamo vivere civilmente una città senza leggere, dal cartello stradale al quotidiano. Una biblioteca ha un ruolo cruciale nella città e deve essere sempre più un luogo di incontro dove confrontarsi e mettersi in discussione, oltre a darci opportunità di imparare, un luogo dove ci riconosciamo cittadini”.

“L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – ha dichiarato Maracchi – sta sostenendo dal 2010, con uno sforzo ingente (due milioni di euro), il recupero di questa importante parte di Firenze che sentiamo particolarmente vicina anche per ragioni di vicinanza ‘geografica’. Per la sua collocazione e le sue dimensioni le Oblate costituiscono infatti un polo strategico di grande rilevanza sia per la sua funzione di grande biblioteca pubblica, sia perchè insiste in una zona assai frequentata dai giovani. Un luogo arricchito da due presenze importanti che ci vedono coinvolti, pur a diversi livelli: lo IED, l’Istituto Europeo di Design che abbiamo contribuito a trasferire in questa parte della città, in ambienti di nostra proprietà, e il Teatro della Pergola per il cui salvataggio ci siamo fortemente impegnati assieme all’amministrazione comunale. E’ anche significativo che gli ambienti che inauguriamo oggi siano vissuti e frequentati dai bambini e dai ragazzi. Sono il nostro futuro e sono sempre spesi bene i finanziamenti destinati a loro e a quelle strutture che gli consentono di trascorrere serenamente momenti di studio e di svago”.

Il progetto ‘Grandi Oblate’ ha l’obiettivo di trasformare le Oblate in una grande e moderna public library a scaffale aperto, sul modello di altre realtà in Europa: raddoppiando gli spazi adibiti a biblioteca del complesso e portandoli dagli attuali 2000 a 4000 metri quadrati la biblioteca diventerà una delle più grandi d’Italia. Per fare questo sono in programma quattro lotti di lavori che prevedono il graduale spostamento altrove di funzioni estranee alla biblioteca e di rimodulazione organica degli spazi così da valorizzare al massimo la funzione libraria e insieme l’importanza culturale e sociale che da questa deriva per la città. L’importo complessivo dei lavori è di 2.750.000 euro, di cui due milioni dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Il primo lotto dei lavori è consistito nel recupero dell’ex ala Romana del Museo Firenze com’era (già trasferito, col nuovo nome di ‘Tracce di Firenze’, al piano terra di Palazzo Vecchio nel marzo 2012), destinandola alla nuova “sezione bambini e ragazzi”. Si tratta di un ambiente voltato di circa 300 mq, comunicante con il giardino attraverso il loggiato; le dimensioni del vano hanno permesso la suddivisone visuale dello spazio per fasce di età e il collegamento diretto al loggiato e al giardino potranno consentire molteplici attività da realizzare anche all’esterno, completandolo con nuovi servizi igienici, guardaroba e nursery.

Proprio il loggiato ed il giardino diventeranno il nuovo ed unico accesso alla Biblioteca, una volta conclusi i lavori, identificandosi come lo spazio che si “riconosce” da fuori , il luogo letterario per eccellenza, “il giardino segreto” dove il pubblico riceve la percezione dell’insieme dei servizi e di cosa c’è “oltre”.

Inoltre, sempre nel primo lotto, è stata realizzata la nuova emeroteca/mediateca. Quella precedente era collocata al secondo piano all’interno della sala ragazzi, in uno spazio modesto e con scarsa capacità ricettiva mentre adesso la nuova si trova negli ex “lavatoi” prospiciente l’antico chiostro trecentesco, uno spazio dove le suore delle Oblate usavano per lavare la biancheria di tutto l’ospedale di Santa Maria Nuova dove ogni giorno assistevano i malati, utilizzata fino a poco tempo fa come deposito di opere d’arte.

Il primo lotto appena completato è costato circa 500 mila euro. I cantieri del secondo lotto, dal costo di un milione e che partiranno tra pochi mesi, riguardano invece il restauro della copertura e del loggiato del giardino e la realizzazione della nuova sala conferenze al piano terra e della sala lettura al secondo piano. Il terzo lotto (750 mila euro) servirà al restauro dei livelli ammezzato e primo con recupero funzionale e adeguamento impiantistico mentre il quarto lotto (mezzo milione di euro) riguarderà il restauro e l’adeguamento impiantistico del piano terra dove attualmente ci sono l’Accademia Colombaria e l’Istituto del Risorgimento

 

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