La Basilica di San Lorenzo, scelta da Cosimo dè Medici quale chiesa di famiglia, si arricchisce durante il XVI secolo di opere inestimabili e custodisce l’ultima creazione di Donatello.
Due Pulpiti, riferiti al maestro, sono collocati nella navata centrale: a destra quello dedicato alla “Resurrezione”, a sinistra alla “Passione” di Cristo. Il “Pulpito della Resurrezione” è l’ultima opera dello scultore fiorentino, all’epoca ultrasettantenne. Le ipotesi tendono ad identificare il momento della realizzazione da parte dell’artista, che ne curò la progettazione e il disegno, dal 1453 al 1466, anno della sua morte. Alla realizzazione dell’opera collaborarono in misura marginale anche due suoi allievi: Bartolomeo Bellano e Bertoldo di Giovanni. Si ipotizza che questo pulpito sia stato il primo ad essere completato, ed è leggermente più grande rispetto al suo gemello: misura 292 cm di lunghezza e 123 di altezza (escluse le colonne).