Presentata in Palazzo Vecchio l’edizione del Codice Rustici (1448-1453), uno dei manoscritti più preziosi al mondo

Pubblicato il 22 Nov 2016

Presentata in Palazzo Vecchio l’edizione del Codice Rustici (1448-1453), uno dei manoscritti più preziosi al mondo

Presentata in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio l’ edizione del Codice Rustici (facsimile, saggi ed edizione critica), un ‘monumento cartaceo’ allo splendore artistico e religioso della Firenze del primo Quattrocento e uno dei manoscritti più preziosi al mondo. Il cofanetto con i due volumi è stato presentato, alla presenza del Vice Sindaco Cristina Giachi e dell’editore Daniele Olschki, dal Vice Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (che ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione dall’opera) Pierluigi Rossi Ferrini, dalla coordinatrice del progetto Elena Gurrieri e dal Presidente del Comitato scientifico Cristina Acidini, dai professori Antonio Paolucci e Francesco Gurrieri che ne sono stati tra i curatori.

Il codice (1448-1453) ha il nome del suo principale curatore, l’orafo fiorentino Marco di Bartolomeo Rustici (1393-1457) che ha raccontato il suo viaggio, reale e simbolico al tempo stesso, da Firenze alla Terrasanta e ritorno aggiungendo numerosi acquerelli sui principali monumenti e chiese cittadine di quel periodo, assai fecondo, che segnò l’aprirsi dell’umanesimo.

Il cofanetto con i due tomi (in 800 esemplari di cui 300 destinati alla commercializzazione) riproduce la versione integrale del manoscritto restaurato per l’occasione e, dal 1812, conservato nella Biblioteca del Seminario Arcivescovile Maggiore di Firenze. Il secondo tomo contiene un ricco apparato critico, a cura di Kathleen Olive e Nerida Newbigin, italianiste dell’Università di Sydney, in Australia e coordinato da Elena Gurrieri, responsabile della biblioteca (che cominciò a pensare a questo progetto nel 1997), con testi di Cristina Acidini, Elena Gurrieri, Franco Cardini, Francesco Gurrieri, Timothy Verdon, Katheleen Olive, Nerida Newbigin, Simone Martini, Alice Cavinato, Francesco Salvestrini.

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